sabato 9 novembre 2013

Pro Lombardia indipendenza protesta in Consiglio Comunale ad Albino (BG).

Nella foto esponenti di pro Lombardia indipendenza e di Unione Padana Alpina.
Il movimento indipendentista proLombardia indipendenza arriva in Consiglio Comunale ad Albino. Il motivo? Provare a scongiurare l’abrogazione dell’articolo 5 dello Statuto che prevede la denominazione in lombardo dell’ente sulla segnaletica stradale.
Il movimento indipendentista proLombardia indipendenza si mobilita e punta dritto su Albino quando, venerdì sera, si svolgerà un Consiglio Comunale che, tra gli ordini del giorno, prevede la riscrittura dello Statuto: una riscrittura che potrebbe abrogare l’articolo 5, quello che specifica la denominazione dell’ente nella segnaletica stradale anche in lingua locale.
ProLombardia indipendenza, proprio per questo motivo, parteciperà al Consiglio, consegnando ai partecipanti il seguente volantino:
Apprendiamo che la Giunta comunale di Albino intende, nella riscrittura dello Statuto Comunale, abrogare questo articolo: ‘5. Denominazione ufficiale dell’Ente é “Comune di Albino (Albì)” . L’inizio del territorio comunale o località, entro lo stesso, di particolare interesse sarà indicato, in aggiunta alla segnaletica regolarmente prevista dal Codice della Strada con segnali rettangolari a fondo marrone e scritte bi anche di ridotte dimensioni (segnali turistici) riportanti la denominazione della località in lingua locale’.
Ci chiediamo quali possano essere i motivi, se non la precisa volontà di eliminare progressivamente la denominazione in lombardo Albì dalla segnaletica del paese. Evitare che il patrimonio linguistico lombardo in generale e bergamasco in particolare non vada perso è a nostro parere un preciso dovere di ogni amministrazione locale.
Possiamo comprendere che in un periodo di crisi finanziaria come quello attuale non tutti i Comuni lombardi possano investire risorse nella segnaletica in idioma locale, ma è assolutamente inaccettabile che le stesse risorse possano venir investite nel rimuovere la segnaletica già presente! Sarebbe un doppio spreco e un doppio danno!
La lingua lombarda è un patrimonio comune, non deve venir utilizzata per mere rivalse politiche tra un’amministrazione di diverso colore da un’altra! Mettere e togliere i cartelli in lingua locale non dev’essere considerato come un marcare il territorio!
Siamo consapevoli che non si salvaguarda una lingua unicamente mettendo un cartello all’entrata dei confini comunali ma il solo pensare di rimuovere ciò che già è presente non appare altro che uno screzio.
D’altro canto, non si può non denunciare la completa mancanza di supporto al reinserimento della lingua locale tramite le possibilità fornite da Comune, Provincia e Regione della scorsa legislatura.
Perché la lingua lombarda non può essere istituzionalizzata come accade, per esempio, in Irlanda, Galles o Corsica? Abbiamo forse paura di utilizzare la stessa lingua (riconosciuta da un’istituzione internazionale come l’Unesco, tra l’altro) nei nostri stessi paesi?”







Nessun commento:

Posta un commento