sabato 31 maggio 2014

Autonomia, Indipendenza e Federalismo. CAPIRE PER NON FARSI PRENDERE IN GIRO.



Fonte:Vivere Veneto. La terra dove ci piacerà vivere.

di GIORGIO BURIN

Nel dibattito indipendentista, nel frasario dei politici si intrecciano da anni, molti anni, vari termini usati spesso a sproposito, al punto che il cittadino li considera sinonimi o comunque non ne percepisce la sostanziale differenza.
Lasciamo al giudizio di ognuno se questo sia fatto ad arte, o per semplice leggerezza o addirittura ignoranza da parte dei politici e degli organi di informazione. Ci preme invece cercare di fare chiarezza sul significato di queste parole.
Troppe volte parole importanti vengono usate dai Politici a sproposito, col solo intento di manipolare la nostra percezione, importantissimo  che noi prima di loro ne capiamo esattamente il significato e le implicazioni che comportano, per sapere capire e valutare esattamente.
Autonomia e Indipendenza non sono sinonimi, nemmeno “cugini”,sono antitetici.
L’autonomia si chiede ad un potere che comunque si riconosce. Un bambino di 8 anni chiede alla mamma se può andare al parco, chiede autonomia. Un ragazzo di 20 anni comunica ai genitori che andrà in vacanza con la morosa, è indipendente dalla loro approvazione.
L’autonomia è concessada un potere centrale che non smette il suo controllo e che può, a sua discrezione,revocare l’autonomia concessa quando vuole;
sei tornato a casa tardi e al parco da solo non ci vai più, ad esempio.  Ho concesso benefici fiscali, ma ora non ci sono più condizioni e, unilateralmente li revoco, tanto sono io Stato centrale che decido!
L’indipendenza è la scissione del cordone ombelicale, e passa attraverso la presa di coscienza della propria identità e della propria volontà di Popolo. Uno stato indipendente mantiene rapporti paritetici con lo stato da cui si è eventualmente staccato. Per definizione l’indipendenza è irreversibile, a meno di un ripensamento che implichi una volontà condivisa e contraria.
Discorso più complesso per il Federalismo. Diciamo che non esiste nessun esempio di Stato centrale che sia evoluto in Stato federale. La ragione è semplice. La parola federalismo deriva dal latino “Foedus”, cioè contratto. Ogni contratto è stipulato da soggetti, persone o comunità liberi ed indipendenti, che ritengano di trarre un vantaggio del contrattostesso.
Gli Stati federali nascono quindi da un contratto stipulato tra varie comunità, ognuna delle quali ritiene di avere un vantaggio nel federarsi con le altre, oppure di continuare da sola. Sono quindi comunità indipendenti che si federano per dar vita, spontaneamente, ad uno Stato federale, ad esempio la Germania o la Svizzera che si è formata in un processo aggregativo durato 500 anni.
In uno stato centralista queste comunità indipendenti non esistono, non è quindi possibile che si confederino. E’ un contratto senza uno dei contraenti.
Da quanto detto emerge chiaramente  che chiunque, specialmente un politico, che si dichiari indipendentista e nella stessa frase nomini  la possibilità di autonomia o di confederazione, è chiaro che questa persona sta mistificando la realtà oppure non conosce il significato dei termini che utilizza.
Siano avvisati tutti i Veneti, nel momento in cui ascoltano proclami o promesse del politico di turno.
Autonomia è antitetica all’indipendenza.
Il federalismo è proponibile solo quando i vari pezzi di un ex Stato centrale si sono già resi indipendenti e, solo allora, ritengano di confederarsi.

Solo l’Indipendenza potra’ permetterci di risolvere tutti i nostri problemi, e’ ora che  cresciamo e prendiamo le nostre decisioni senza dover piu’ chiedere il permesso a roma !
IMPEGNAMOCI TUTTI ALLORA PERCHE’ QUESTI TERMINI DIVENTINO CHIARI E FAMIGLIARI A TUTTI, POI AL CASO POTREMO APRIRE UNA PIU’ AMPIA DISCUSSIONE.

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