Le aliquote Imu possono essere fissate da ciascun Comune aumentando o diminuendo l'aliquota ordinaria, secondo il seguente schema:
Aliquota ordinaria | Variabilità | Minimo-massimo | |
---|---|---|---|
Prima casa | 0,4% | ±0,2% | 0,2%-0,6% |
Altre proprietà | 0,76% | ±0,3% | 0,46%-1,06% |
Chi deve pagare l'Imu
La nuova imposta interessa i proprietari sia di immobili residenziali, sia di immobili commerciali.La prima casa, quella di abitazione, può beneficiare di una detrazione fissa di 200 euro, più 50 euro per ciascun figlio (fino a 26 anni d'età) che compone la famiglia.
La casa concessa in uso gratuito a parenti, a differenza dell'Ici, non viene considerata come abitazione principale.
Per chi ha case in affitto, è prevista un dimezzamento dell'aliquota ordinaria, ma solo a partire dal 2015. Ciascun Comune può comunque deliberare una riduzione fino allo 0,4 per cento.
Esempio di calcolo
Casa di categoria catastale A/3, di circa 100 metri quadrati, con rendita catastale non rivalutata di 945,11 euro, adibita come abitazione principale.- Rendita catastale rivalutata del 5%: 945,11 + 5% = 992,37
- Rendita catastale rivalutata del 60%: 992,37 + 60% = 1.587,78
- Valore catastale: 1.587,78 x 100 = 158.778
- Imu: 0,4% di 158.778 = 635,11
- Detrazione prima casa: 635,11 - 200,00 = 435,11
- Detrazione figli: 435,11 - 50,00 - 50,00 = 335,11 (importo dovuto)
Il soggetto attivo dell'imposta è il comune. Il comune deve inviare allo stato il 50% dell'imposta calcolata su tutto il parco immobiliare comunale con aliquota base dello 0,76%, escluse le "abitazioni principali" e "pertinenze",
senza tener conto delle detrazioni, delle modifiche alle aliquote
tramite delibera comunale e dei fabbricati rurali a uso strumentale. Gli
effetti delle eventuali evasioni d'imposta da parte dei proprietari di
immobili ricadono esclusivamente sulle casse comunali, raddoppiati
rispetto alla formulazione originale nel D. Lgs. n. 23/2011.
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