martedì 23 ottobre 2012

La secessione.....parole di Gianfranco Miglio






Il diritto di secessione è il diritto al distacco, che viene fatto valere come suprema garanzia della propria indipendenza. Voi mi volete sottomettere? Allora io me ne vado; è il presupposto stesso del contratto.
Io sostengo, che una costituzione in cui il diritto di secessione, sia implicitamente o esplicitamente escluso, non sarà mai una costituzione federale, ma una costituzione unitaria. Perché la porta da cui uscire deve rimanere sempre aperta, magari non la si varcherà mai , ma il sapere che c’è crea una possibilità di contrattazione che è fondamentale.
Il diritto a secedere è un diritto pre-politico che esiste al pari del diritto di resistenza come prius rispetto a ogni comunità politica organizzata. L’utilità pratica di un tale diritto è del tutto evidente, esso serve a garantire il carattere volontario e consensuale dell’aggregazione politica.
Un’ordinamento federale è libero se, e solo se, realizza la propria unione in presenza di strumenti che permetterebbero la cessazione di questa stessa unione. Inoltre, l’accoglimento del diritto di secessione sta ad indicare l’irreversibilità del processo federale. Pluralismo e tutela delle diversità diventerebbero principi intangibili dell’ordinamento giuridico e non concessioni dei governanti, soggetti quindi agli umori del potere politico. E’ il diritto di stare con chi si vuole e con chi ci vuole. E’ un diritto a monte di una costituzione e di ogni ordinamento, diritto simile a quello di resistenza proprio perché naturale, inalienabile e indisponibile da parte del potere politico.
Se la costituzione diventa tirannica , il diritto di resistenza è il diritto che automaticamente scatta a favore di tutti i cittadini, lo stesso vale per il diritto di secessione.

Parole di Gianfranco Miglio

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