Centro civico di via Roma, Roncadelle Brescia
Presentazione degli 8 punti per cambiare strada in Lombardia da parte del movimento proLombardia indipendenza.
Ne discuteremo con il portavoce nazionale di pro Lombardia Indipendenza Giovanni Roversi e con i seguenti candidati al Consiglio regionale della Lombardia:
* Fabio Rolfi - Lega Nord - Vicesindaco del Comune di Brescia
* Corrado Tomasi - PD - Ex presidente della Comunità Autonoma Valcamonica
* Mattia Margaroli - PDL - Presidente della Circoscrizione Ovest del Comune di Brescia
* Paolo Verzeletti - FARE-Fermare il Declino
Abbiamo quindi stilato un programma in otto punti che presenteremo ai lombardi in incontri dedicati, discutendone con i candidati alle prossime elezioni regionali. Chi di questi candidati sottoscriverà le nostre proposte avrà la nostra piena collaborazione per portare queste tematiche all’attenzione della prossima Giunta di Palazzo Lombardia, non importa in quale banco siederà, maggioranza od opposizione. Ecco quindi i nostri 8 punti, con una piccola spiegazione:
1. Referendum per l’indipendenza – Primo e imprescindibile punto delle richieste che il nostro movimento porrà ai candidati: riteniamo fermamente che la Lombardia sia del tutto degna di essere uno Stato proprio, e quantomeno i lombardi son degni di poter decidere liberamente del proprio destino, senza “dogmi” e senza restrizioni di sorta. La nuova Giunta deve quindi dare loro la possibilità di potersi esprimere in un apposito referendum da tenersi prima della scadenza elettorale della stessa, istituzionalizzando immediatamente decisa la data, un Comitato per il “Sì” e uno per il “No” alla prossima consultazione.
2. Democrazia diretta e civiltà comunale – Una delle peculiarità della Lombardia è l’essere nata da un patto civico tra liberi Comuni, l’istituzione più vicina ai bisogni di ogni cittadino; da più di centocinquanta anni a questa parte, l’istituzione comunale ha subìto gravissime mutilazioni e limitazioni, e il potere politico è stato completamente assorbito da istituzioni lontane, spesso antidemocratiche. Vi è quindi la necessità che l’attuale istituzione che si fregia del nome di “Lombardia” debba quantomeno farsi garante dei bisogni e dell’autonomia dei propri Comuni, non indugiando a prendere le loro difese da qualsiasi altra istituzione extra-lombarda. Per una corretta istituzione degli strumenti cardine della democrazia diretta, inoltre, la stessa Giunta dovrà creare tramite un ente di coordinamento per tutti i Comuni che li intenderanno inserire correttamente nel proprio Statuto.
3. Lombardia in Europa e nel mondo – La Lombardia è degna di essere Stato, ma il lavoro di darle adeguata pubblicità a livello mondiale non deve necessariamente attendere la dichiarazione di indipendenza, specialmente visto l’evento EXPO 2015 alle porte. Ricerca di nuovi investitori internazionali e di nuovi turisti non devono far dimenticare l’importante processo di autodeterminazione di molti Popoli senza Stato attualmente in corso in Europa e non, ponendo la Lombardia come prossimo interlocutore e ospite in tutti questi ambiti.
4. Più energia alla Lombardia – Le nostre imprese e i nostri consumatori devono purtroppo pagare un prezzo abnorme per l’approvvigionamento di energia. Essendo una tematica di importanza vitale per l’economia e per il consumo privato, la prossima Giunta deve farsi parte attiva e propositiva di iniziative volte a favorire la ricerca della soluzione di questo problema.
5. Più sicurezza alla Lombardia – Con il termine “sicurezza” non si vuole indicare una militarizzazione forzata del territorio lombardo, vi sono molte variabili da considerare e problemi da affrontare: per esempio il problema dei Vigili del Fuoco, costretti ad operare sotto organico grazie al metodo di arruolamento su base italiana e con mezzi inadeguati (non a caso i reparti meglio organizzati si trovano in Valle d’Aosta e in Sudtirol, dove il Corpo è organizzato autonomamente da quello italiano). Imprescindibile, inoltre, la lotta alle organizzazioni criminali italiane, istituendo una Commissione permanente che vigili anche sull’operato della stessa Giunta.
6. Trasporti e mobilità – La Lombardia è da sempre terra di produzione e commercio; per rispettare questo ruolo sono necessarie infrastrutture adeguate ma che rispettino nel contempo il nostro patrimonio ecologico. Nessun progetto di nuova autostrada, per esempio, dovrebbe venir approvato senza una consultazione popolare in merito, esattamente come succede nella vicina Confederazione Elvetica.
7. Lotta alla tassazione italiana e più lavoro per la Lombardia – In tutti gli indicatori economici viene evidenziato l’assurdo peso della tassazione italiana sull’economia lombarda e sui cittadini. Posto che la vera e propria liberazione da queste imposizioni fiscali si potrà unicamente avere ad indipendenza ottenuta, la Giunta deve comunque lavorare per la sopravvivenza delle imprese che decidono di operare nonostante tutto in Lombardia, e di quei lombardi che ci lavorano e vivono.
8. Cultura, identità, istruzione – Cosa sarebbe della Lombardia se tenesse nascosto i propri patrimoni, come il Duomo di Milano o la Piazza Ducale di Vigevano? Perché quindi tenere nascosti anche quei patrimoni ancora poco conosciuti come la propria lingua e la propria storica bandiera? L’azione della Giunta si deve spostare verso la valorizzazione di quello che lo Stato italiano ha negli anni nascosto e spesso boicottato.
La versione completa dei nostri otto punti è visualizzabile a questo indirizzo.
Forza, lombardi, facciamo insieme il primo passo per cambiare davvero strada!
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