Voto a favore della petizione di tutta l'opposizione, compreso il sottoscritto come rappresentante di pro Lombardia indipendenza.
Qui di seguito il mio intervento in consiglio comunale:
Nuovo Centro Commerciale di Roncadelle, i perché di tanti
“No”!
Come rappresentante di pro Lombardia indipendenza e come uno
dei primi firmatari della stessa petizione in oggetto, desidero prima di tutto
ringraziare i partecipanti a questo Consiglio Comunale, a partire dai
commercianti di Roncadelle e al rappresentante di Confesercenti della Lombardia
che ha sostenuto fin dall’inizio questa importante iniziativa, e forti del
sostegno a questa petizione di oltre 500 firme di liberi cittadini del nostro
paese sottoscritte nell’arco di un solo mese; sono dell'idea che nell'epoca in
cui viviamo la partecipazione della cittadinanza tutta ai lavori del Comune
debba aumentare sempre più; beninteso, bisogna dotare la cittadinanza stessa
degli strumenti per rendere la propria partecipazione incisiva e non solo di
testimonianza, come purtroppo sarà questa sera.
Questa petizione supporta indirettamente questa stessa mia
considerazione e dimostra che non sono solo i commercianti, ma anche numerosi
semplici e liberi cittadini roncadellesi a non volere il nuovo mega-centro
commerciale.
Nel caso specifico, parliamo del terzo centro commerciale
che sorgerà sul territorio del nostro Comune. Per addolcire la pillola, vengono
utilizzati dalla maggioranza i soliti slogan “maggior lavoro in paese”, “aiuto
per le casse comunali”.
La verità è ben altra: il nostro Comune, come tutti quelli
lombardi, soffre dei continui tagli che lo Stato italiano attua nei confronti
dei nostri bilanci virtuosi, attraverso l’assurdo e devastante patto di
stabilità e i continui tagli ai trasferimenti verso i comuni ( a Roncadelle si
è passati dai circa 1.500.000 euro del 2008 ai circa 700.000 euro del 2012 di
trasferimenti totali da parte dello stato centrale) costringendoci a svendere
il nostro territorio per riuscire a garantire quei servizi essenziali che ogni
Comune dovrebbe garantire.
Vista la nostra posizione geografica, a ridosso della città
e toccata da varie arterie stradali, è comprensibile che possano sorgere centri
commerciali (ed infatti abbiamo Le Rondinelle ed Ikea da anni), ma è
assolutamente da rigettare questa proliferazione insensata e inopportuna.
In primis la scelta di questa amministrazione comunale che
parte da lontano, fin dall’approvazione del piano integrato Mella 2000 avvenuta
nel 2003 e subito dopo di quella regionale governata da ben tredici anni
consecutivi dalle medesime forze politiche che hanno dato il benestare al
progetto attraverso la loro positiva valutazione di impatto ambientale e che
ora si fa bella pubblicizzando una moratoria propagandistica solo a puro scopo
elettorale e solo a parole difende i piccoli commercianti e l’artigianato
lombardo, scelte che verranno fatte pagare a tutti i commercianti di Roncadelle
che qui vedete presenti stasera.
Commercianti che devono già pagare tasse tra le più alte in
Europa, oppressi da assurdi studi di settore mortificanti e ingiusti, trattati
come sporchi evasori se non battono uno scontrino anche da pochi centesimi.
E la giunta comunale, ovvero l'organo più vicino alla
cittadinanza, cosa fa? Pur di non infastidire lo Stato italiano approva un
nuovo inutile mostro di cemento, con tutte le conseguenze riguardanti
l’inquinamento in una zona già provatissima dalla cattiva qualità dell’aria,
essendo un comune già inserito nella zona critica per i livelli di inquinamento
, all’aumento considerevole del traffico veicolare sia leggero che pesante,
oltre al prezzo troppo alto che devono pagare i commercianti di Roncadelle.
E quando lo stesso Stato italiano, che quotidianamente
sperpera le tasse degli stessi commercianti e delle loro famiglie, ci vieterà
di spendere anche questi soldi incassati per garantire i suoi debiti romani,
cosa faremo? Svenderemo la piazza del paese? Il cimitero? Toccato il fondo ci
mettiamo anche a scavare?
Trovo assolutamente ingiusto inoltre che la cittadinanza non
si possa esprimere sul progetto in questione. Ad un'ora e mezza di strada da
Roncadelle, in Svizzera, è obbligatorio tenere referendum confermativi per i
progetti enormi come questo. Stiamo parlando, ripeto, di suolo pubblico che
stiamo svendendo. Perché non chiedere ai cittadini se son d'accordo o meno con
questa azione della giunta Orlando? Siete davvero così sicuri che la
cittadinanza non è così matura da scegliere cosa è bene per il proprio futuro?
Di cosa avete paura?
Come istituzione comunale abbiamo il dovere di garantire la
possibilità ai cittadini di poter influire su decisioni gravose come questa, la
democrazia rappresentativa ha mostrato tutti i suoi limiti, dobbiamo
assolutamente mettere in campo proposte di democrazia diretta: i depositari
della sovranità sono proprio i cittadini, non noi politici!
Ero e sono a disposizione per lavorare su questo, se
deciderete di far davvero influire il vostro pensiero nella vita comunale, e
non solo partecipare ad una serata come quella di stasera in cui tutto è già
deciso, cari commercianti. Basta solo la volontà di modificare lo Statuto
comunale, non ci vuole nulla che non possediamo già.
Alla Giunta comunale dico solo questo. Smettiamo di parlare
di “nuovi posti di lavoro”, di usare questa scusa per addolcire la pillola.
Sappiamo benissimo tutti che è impossibile garantire posti di lavoro solo ed
esclusivamente ai roncadellesi; evitiamo di prendere in giro la cittadinanza,
per piacere.
In conclusione,come la stessa petizione in oggetto enuncia e
vista la mia sottoscrizione alla stessa iniziativa, chiedo che si rinunci
all’insediamento del nuovo centro commerciale e che sia escluso ogni qualsiasi
altro insediamento o ampliamento di grandi e medie strutture di vendita nel
Comune di Roncadelle.
Roncadelle. 4
giugno 2013
GIULIO MATTU
Consigliere Comunale
Gruppo Misto
Pro Lombardia Indipendenza
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