di Julian Assange
Traduzione di Giacomo Consalez:
“Il 2 gennaio 2014, il fondatore
di WikiLeaks Julian Assange, confinato all’interno di un’ambasciata nel
centro di Londra, ha parlato a proposito della conoscenza e della sua
relazione con il potere in un breve componimento scritto per il quarto
canale della BBC. Questa è la mia traduzione letterale del testo”.
“Tutti gli uomini per natura desiderano conoscere.” Aristotele, quando scrisse questo,
stava dicendo che ciò che rende gli esseri umani diversi dalle altre
creature, la cosa che ci definisce, è la ricerca e l’acquisizione della
conoscenza. Questo non significa soltanto che noi come esseri umani
siamo creature curiose; questo vuol dire che la nostra capacità di
pensare e influire sul nostro mondo è strettamente connessa alla nostra
capacità di conoscere. Essere vivi in quanto esseri umani dipende
dall’essere capaci di conoscere nello stesso modo in cui dipende
dall’avere un cuore che batte. Tutti noi comprendiamo questo in modi
empirici. Noi comprendiamo ad esempio che parte dell’essere un adulto
pienamente indipendente che compie delle scelte per la propria vita è
comprendere il mondo intorno a noi ed elaborare delle scelte grazie
questa conoscenza. Nel libro dei proverbi è scritto che una casa viene
costruita attraverso la saggezza e attraverso la comprensione viene
consolidata. Ma attraverso la conoscenza le sue stanze si riempiono di
rari tesori di bellezza.
Ma c’è dell’altro in tutto questo. Il proverbio immediatamente successivo recita: “i saggi sono più potenti di forti”.
Questa, che io sappia, è la prima comparsa di un’idea ormai diffusa:
conoscenza è potere. Mantenere ignorante una persona equivale a
chiuderla in una gabbia. Da questo consegue che i potenti, se vogliono
mantenere il loro potere, cercheranno di conoscere quanto più possibile
sul nostro conto e cercheranno di farci sapere il meno possibile sul
loro. Vedo ovunque evidenza di questo: sia negli scritti religiosi che
promettono emancipazione dalla repressione politica, sia negli scritti
rivoluzionari che promettono la liberazione dai dogmi repressivi della
Chiesa e dello Stato.
I potenti in tutta la storia hanno compreso questo aspetto.
L’invenzione della stampa trovò l’opposizione dei vecchi poteri
dell’Europa perché segnò la fine del loro del sapere e dunque
la fine del loro monopolio del potere. La riforma protestante non fu
soltanto un movimento religioso ma una lotta politica, la lotta per
diffondere una conoscenza ristretta attraverso la produzione e la
disseminazione. Attraverso il sistema della confessione la Chiesa
cattolica spiava le vite dei suoi fedeli, mentre la messa in latino
escludeva la maggioranza delle persone che non parlavano latino dalla
comprensione della radice stessa del pensiero che li univa. Il sapere è
sempre fluito verso l’alto, verso vescovi e re, e non verso il basso,
verso servi e schiavi.
Il principio rimane lo stesso nell’era attuale. I documenti pubblicati dal whistleblower dell’NSA Edward Snowden
dimostrano che i governi osano aspirare, attraverso le loro agenzie
investigative, ad una onniscienza divina circa le vite di ciascuno di
noi, ma allo steso tempo nascondono le loro azioni dietro la segretezza
ufficiale. Mentre governi e corporazioni apprendono sempre di più sul
nostro conto, noi sappiamo ogni giorno di meno sul loro. Come sempre, la
politica è quella di veicolare le informazioni più sensibili verso
l’alto, mai verso il basso. Oggi ricordiamo che è buona cosa vedere cosa
accade tra un potere e l’altro, e portare alla luce del giorno le
macchinazioni dei potenti. Non dobbiamo sentirci in colpa per il fatto
di covare il più umano tra i desideri umani: quello di conoscere.
I potenti farebbero bene a ricordare le parole di uno dei più
grandi attivisti della storia, come riportato nel Vangelo di Matteo:
“Non c’è nulla di occulto che non sarà rivelato, nulla di nascosto che
non sarà reso pubblico. Ciò che avete detto nell’oscurità verrà udito
alla luce del giorno, E ciò che avete bisbigliato in un orecchio in una
stanza nascosta verrà un giorno proclamato da un tetto all’altro”.
FONTE ORIGINALE: http://www.bbc.co.uk/news/uk-politics-25573643 -
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