giovedì 22 maggio 2014

L'opinione pubblica lombarda è ancora troppo italiana.

Se in Lombardia (così come da altre parti della penisola) esistesse una vasta opinione pubblica attenta, esigente, critica, intellettualmente onesta e veramente libera, forse anche i grandi giornaloni statali popolari sarebbero costretti a raccontare le cose come stanno, almeno parzialmente. 
Invece gran parte dell’opinione pubblica lombarda è assopita dai suoi convincimenti di sempre, che vengono vissuti come delle verità assolute rassicuranti e dalle quali non riesce a separarsi solo e quasi sempre per partito preso: vedasi per esempio il giochino confezionato per il popolino mansueto, tanto per dividerlo in sinistra o destra o per lanciarlo tra le braccia del salvatore di turno , vedasi Bossi vent’anni or sono, in seguito Berlusconi e Di Pietro ed ora Renzi il berluschino e il Grillo urlante che non ci porterebbe da nessuna parte.
Questi cittadini non vogliono delle spiegazioni o della vera controinformazione, ma soltanto sentire delle preghiere recitate a memoria dai soliti politici italioti (gira e rigira sono sempre gli stessi) o dal comico di turno che non turbino la loro quotidianità, visto che tanti hanno ancora la pancia piena, nonostante i conti correnti sempre più bassi.
È il pubblico ideale dei talk show davanti ai quali il lombardo colto (o, meglio, che si considera tale) si assopisce quasi tutte le sere anche per più ore, mentre nello stesso istante qualcuno (nel nostro caso lo stato italiano e chi ne fa le veci) ce lo mette in quel posto senza anestesia, forti della nostra assuefazione.
Fatte tutte queste considerazioni e rammentando che lo stato italiano è irriformabile da qualsiasi parte o nostra visione lo si guardi, il mio lottare tutti i giorni per l'indipendenza della Lombardia (finchè le forze e lo spirito me lo permetteranno) é anche un atto d'amore verso i nostri figli, le nostre famiglie, i nostri amici e le nostre comunitá. Meditate gente, meditate, perchè come ho sempre detto direttamente in consiglio comunale al Sindaco di Roncadelle e alla sua amministrazione intercambiabile da più di vent'anni, chi visse continuando a sperare, sappiamo bene che fine ha fatto. Altro che continuo rispetto ossequioso del patto di stabilità senza mai far nulla per impedirlo (succede a chi deve rispondere sempre a direttive di un partito centrale italiano, in questo caso il PD), patto che ci impedisce di spendere i soldi che appartengono ai cittadini roncadellesi. Qui non si tratta solo di sperare e di continuare a resistere per inerzia ad uno stato italiano sempre più a noi avverso, è ora di svegliarsi, e di provare a cambiare veramente, partendo appunto dalla nostra Roncadelle così come in tutti gli altri 1543 Comuni lombardi, perchè volenti o dolenti l'italia è finita, si tratta solo di aspettare l'estrema unzione (tra l’altro per me l’italia non è mai  esistita). 
Io sono sempre dalla parte dei roncadellesi che hanno voglia di cambiare e di guardare avanti, e voi carissimi compaesani di Roncadelle da che parte state?

22 maggio 2014

Giulio Mattu
Consigliere comunale
Gruppo Misto
Roncadelle (BS)

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