lunedì 2 giugno 2014

Indipendentismo dal vicino Veneto.

Fonte:Vivere Veneto

di Andrea Arman


E’ in corso un’ampia offensiva mediatica a sostegno del governo e della classe politica italiana.
Il potere cerca in tutti i modi di legittimarsi spingendo sulla credibilità dei politici italiani,  per far dimenticare che una cospicua parte degli stessi sono stati, o sono, oggetto di attenzione da parte della magistratura penale e/o contabile.
Giornali e televisioni sono piegati al potere  politico, che è anche quello di una certa finanza ed economia che si ingrassa con i favori di quel potere.  Tale esplosione propagandistica stà scuotendo profondamente la società italiana.
tv-cattiva-amestraLa pubblicità è l’anima del commercio e in questo momento molti consumatori di politica si stanno interessando al prodotto “Governo Renzi”  lasciandosi convincere ad acquistarlo. Anche i Veneti stanno subendo il forte potere persuasivo di radio, tv e giornali;  anche i Veneti Indipendenti sono disorientati ed affascinati dalle lusinghe e dalle promesse.
Confesso che anch’io mi sono trovato, involontariamente, a pensare secondo gli schemi propostimi dai maestri della comunicazione che gestiscono l’immagine dello Stato Italiano e del Governo Renzi. Non me ne vergogno e neppure mi stupisco, in quanto mi sono noti i meccanismi di persuasione e ne conosco anche la potenza e la portata, specialmente se,  come ora, vengono applicati senza limiti di spesa e di spazio.
E’ DUNQUE UN MOMENTO MOLTO DELICATO, ANZI CRUCIALE, PER L’INDIPENDENTISMO VENETO.
Alle storiche e croniche patologie che lo affliggono (divisioni interne, personalismi, protagonismo, slealtà, poltroneria, incapacità di elaborare un progetto comune di azione etc.) si somma l’offensiva statalista italiana che ulteriormente destabilizza e porta a vedere le istituzioni italiane meno negative e possibile approdo in attesa dell’agognata libertà.
Mentre scrivo sono percorso da brividi di paura: IL MOMENTO E’ DRAMMATICO. Dopo la fantastica fiammata del 21 marzo 2014 – dichiarazione di indipendenza del Veneto – e la disavventura giudiziaria dei Patrioti Veneti, la galassia  indipendentista non è riuscita a gestire compiutamente  l’aspettativa che aveva creato nel Veneto ed in tutto il mondo.
Ora rischiamo la marginalizzazione, nella migliore delle ipotesi la folklorizzazione. Ancora una volta stiamo perdendo tutto, anche se questa sembrerebbe la volta buona.
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  • DubbioRiprendo a scrivere dopo  giorni di tormenti: voglia di mollare tutto;
  • mi iscrivo al PD e cerco il cambiamento dall’interno;
  • mi affianco a chi crede che per il cambiamento serva il viatico delle istituzioni;
  • comincio una campagna elettorale per far eleggere qualche uomo della provvidenza;
  • continuo ad amare la mia terra ed il mio popolo e la nostra storia e faccio l’indipendentista di testimonianza, come il pellerossa che veste le piume e balla attorno al totem;
  • mi lascio cadere nel comodo approdo della cultura, che se così va avanti in Veneto diventerà sottocultura.
  • Emigro per non soffrire più!
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Un amico mi ha consigliato una terapia: non guardare la televisione, non leggere i giornali, evita come la peste face book e simili. Devo dire che comincia a fare effetto, ho la testa più leggera, mi sto riappropriando di me stesso, sono più positivo.
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Noi Veneti siamo così grandi da stupire il mondo con il primo referendum popolare digitale autogestito della storia dell’uomo; da sorprendere lo Stato Italiano con una pubblica e solenne e sfrontata dichiarazione di indipendenza e conseguente dichiarazione di continuazione del nostro Stato millenario.
Lo Stato Italiano è rimasto interdetto, non ha saputo reagire nonostante in molti invocassero manganelli e manette. Non ha reagito perché sa benissimo che non può piegare la volontà popolare con la violenza. Lo stato Italiano non ha detto che non riconosce la “Dichiarazione di Indipendenza del Veneto”, non ha detto che la “Repubblica Veneta” non esiste.
Ancora nessuno stato estero ha riconosciuto la Repubblica Veneta, ma ciò non significa che questa non esista, anzi. Nessuno può fare finta di non vedere ciò che invece è accaduto sotto gli occhi e le telecamere del mondo!
Noi indipendentisti Veneti, noi Veneti che abbiamo votato per l’indipendenza, noi Veneti che vogliamo vivere meglio e crediamo che le leggi  degli uomini e di Dio ci riconoscano questo diritto, vogliamo un nostro Stato entro il quale vivere secondo le nostre regole e la nostra fede, nel rispetto reciproco ed in condivisione.
Noi Veneti abbiamo lottato per decenni, molti hanno subito umiliazioni ed anche il carcere, alcuni hanno pagato con la vita, per riavere la nostra libertà.
Dopo quasi 150 anni lo Stato Veneto si è rialzato e dal 21 marzo 2014 è ritornato ufficialmente protagonista della storia del Veneto e dei Veneti. Questo è il presente e sarà il nostro  futuro. Solo noi possiamo privarci di questa grande conquista; non commettiamo errori perché errori di questo tipo si pagano molto cari…e la storia ci sia da monito.
Chi crede che l’effettiva indipendenza si conquisti in settimana e senza fatica cambi subito idea. Il processo che conduce all’effettiva indipendenza, che significa far le leggi, amministrare la giustizia, incidere con le tasse, avere un esercito, battere moneta etc., è lungo e laborioso. Alcuni popoli ci hanno messo secoli, anche noi Veneti siamo fra questi, ma ora abbiamo un primo grande risultato: ESISTE LA REPUBBLICA VENETA.
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Non a tutti gli Indipendentisti Veneti è, per varie ragioni, gradito chi ci ha condotto a questa grande conquista; non  tutti gli Indipendentisti Veneti accettano di non essere stati gli artefici dell’impresa; non tutti gli Indipendentisti Veneti credono che questa sia la strada giusta per arrivare all’effettiva indipendenza. Solo agli ultimi mi rivolgo: quale differente percorso vedete, se è chiaro, come la luce di un neon, che la Costituzione Italiana non consente e mai, tranne surreali interventi di modifica costituzionale, consentirà un referendum istituzionale avente ad oggetto l’indipendenza del Veneto, o di altra area dello Stato.
clientelismoSe è chiaro che l’eventuale ripetizione di un referendum autogestito ci porrebbe nelle medesime condizioni attuali. Se è chiaro che eventuali uomini del destino che sedessero in Consiglio Regionale non avrebbero mai alcuna possibilità giuridica, secondo le leggi dello Stato Italiano, di modificare l’attuale assetto dello Stato Italiano. Se è chiaro che coloro che attualmente stanno a capo della Regione Veneto a tutto sono interessati tranne che all’indipendenza.
Ma non solo: a chi spera in uno stato federale italiano chiedo di spiegare con quali risorse finanziarie questo marcerebbe; chiedo di spiegare cosa sono le geometrie variabili e per quale ragione un Siciliano o Valdostano dovrebbe accettarle. A chi sogna un’autonomia di tipo Sud Tirolese  per tutta la regione Veneto consiglio la lettura de “Il sacco del Nord” di …. ( L’autore si dichiara di sinistra). Dopo di che si renderà conto che anche in questo caso la dura legge dei numeri stronca senza appello ogni possibilità.
Normalmente, la via all’indipendenza passa per le cosiddette “vie di fatto”, che non escludono l’uso della violenza. Ci sono, poi, fortunate situazioni in paesi di elevata civiltà  (Regno Unito, Canada, Belgio, per esempio) dove è possibile consultarsi civilmente. In Italia, purtroppo, manca la civiltà e vi è un forte interesse di una parte del paese Italia a mantenere un’unione vantaggiosa per i più. Conseguentemente, in Italia, come già detto, è impossibile giungere, sulle attuali basi, ad una divisione pattizia o comunque ad un’indipendenza del Veneto attraverso le istituzioni Italiane.
Ma se questa è la situazione e si rifiuta, come io rifiuto, l’opzione violenta, in che modo si può raggiungere l’indipendenza?
Io penso che l’unica possibilità, attualmente a disposizione del popolo Veneto, per vedere affermata la propria indipendenza, sia quella di continuare sulla via intrapresa. Abbiamo la Repubblica Veneta, siamo la Repubblica Veneta.
Ogni legame, non funzionale alla sopravvivenza economica e giudiziaria, con lo Stato Italiano deve essere abbandonato. Ogni organizzazione, movimento, partito, associazione indipendentista dovrebbe estraniarsi completamente dall’ambito istituzionale Italiano e concorrere al rafforzamento della Repubblica Veneta. La Repubblica Veneta siamo tutti noi Veneti, essa non appartiene a nessuno ed è di tutti i Veneti, in essa dobbiamo credere e riconoscerci.
A meno di tre mesi dalla sua ricomparsa ufficiale,  la Repubblica Veneta è ancora un entità astratta, ma con un enorme bagaglio di storia, cultura ed esperienza. E’ la prima parte del nostro sogno che è diventata realtà. Per realizzare anche il secondo tempo del sogno dobbiamo ancora lavorare duro, ma vorrei dire che è la parte meno difficile se non saremo stupidi e sapremo governare il nostro ego, il nostro narcisismo e la paura e la diffidenza che 150 anni di servitù ci hanno generato.
La Repubblica Veneta ha bisogno di organizzarsi, ha bisogno di risorse umane ed economiche, ha un grande bisogno di fiducia.
Oggi ci sono svariati gruppi che si proclamano Governo Veneto sulla scorta della condivisibile opinione che la Veneta Serenissima Repubblica non sia mai morta; sicuramente essi credono nella Repubblica Veneta.
Ci sono svariati gruppi che cercano l’indipendenza; ad essi chiedo lo sforzo di comprendere la complessità dell’operazione “indipendenza” e di contribuire alla crescita della Repubblica Veneta. Di tutti deve essere riconosciuto il valore ed il lavoro. Ci sono 5 milioni di Veneti, di cui quasi mai nei nostri scritti da indipendentisti ci ricordiamo, che vogliono vivere con meno preoccupazioni, senza assalti e imboscate della burocrazia statalista, con maggiore dignità, con maggiore serenità economica, in un ambiente sano e pulito, in una società onesta e leale, in condivisione ideale e materiale, nel reciproco rispetto… in pace.
A questi Veneti che spesso sono tentati, come io lo sono stato, dalle lusinghe dello Stato Italiano, rammento le emigrazioni, le guerre, le bombe ed i morti delle strategie della tensione, gli infiniti scandali e ruberie, il degrado morale della società, la permanente crisi economica dei molti e l’esagerato e non giustificato benessere di pochi e chiedo loro: E’ questo il paese nel quale volete continuare a vivere? Bene! è di Voi che la Repubblica Veneta ha bisogno; siete Voi, siamo tutti noi, che abbiamo bisogno della Repubblica Veneta.
La Repubblica Veneta deve diventare, e diventerà, una realtà alternativa allo Stato Italiano, più giusta,  più efficace e più efficiente. Una volta ottenuta la piena fiducia dei Veneti potrà reclamare la propria effettiva indipendenza allo Stato Italiano ed alla comunità internazionale e sarà ben difficile che l’Italia trovi la benzina per far muovere i carri armati contro il Veneto e la sua Repubblica.
Spesso, anzi quasi sempre, i cambiamenti spaventano, ma ci sono momenti e situazioni in cui sono necessari.

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